LA FIGC ITALIANA PERDE LA FACCIA E DISTRUGGE L’IMMAGINE DEL CALCIO NAZIONALE CON IL GIOCO DELLE TRE CARTE

Chi tocca la Juventus si brucia e così facendo si distrugge. E’ il caso della Federazione Italiana Giuoco Calcio, più semplicemente FIGC, che impugnando la sentenza del Tar del Lazio si costituisce per far intervenire il Consiglio di Stato e non dare la famosa carta negata ai legali della Juventus rimasta segreta. Per chi non segue dettagliatamente questo procedimento “Prisma” riaperto dopo aver reso pubbliche le intercettazioni dei tesserati juventini, rei di aver imbrogliato per dirla alla spicciola, condannando i bianconeri da parte della giustizia sportiva senza prove ma con solo indizi. Risultato, penalità di -15 punti alla squadra più blasonata d’Italia. In questi ultimi giorni si sta capendo che la musica è cambiata rispetto a calciopoli del 2006 e, quindi, si cominciano a scoperchiare le pentole che nascondono tanto da far tremare i polsi agli stessi vertici sportivi nazionali e di altre società come Napoli, Inter e Roma, tanto per iniziare. Andiamo per ordine. Perché la FIGC perde la faccia? Perché il suo presidente Gabriele Gravina, prima si dice neutrale, poi ricorre al Consiglio di Stato per non dare la carta a Paratici e Cherubini che ne hanno fatto richiesta per conoscere il contenuto e discolparsi dalle accuse. Per il PM Chinè e lo stesso Gravina il contenuto di questa carta è ininfluente, invece, pare proprio che così non è visto l’ardua resistenza per non far conoscere il contenuto che andrebbe ad accusare gli stessi organi federali che hanno accettato l’iscrizione a vari campionati di alcune società che non ne avevano i requisiti. Insomma, volevano far fuori la Juventus perché vinceva troppo e tanto, secondo indiscrezioni, era stato deciso nel 2018 nel corso di una cena, che la Juve doveva essere punita e lo stanno facendo inventandosi di sana pianta un procedimento farlocco che fa acqua da tutte le parti. Giornali, giornalisti ed antijuventini cavalcano l’onda populista, salvo ora registrare che emergono delle forti incongruenze che fanno capire come se un disegno c’è stato non era quello inventato dalla Juventus con le plusvalenze, ma la decisione di riportare ai minimi storici la società di Torino e salvare tutte le altre. Ma la situazione sta sfuggendo di mano, il Tar del Lazio bacchetta Chinè che deve dare questa carta alla Juve per potersi difendere, qualsiasi cosa ci possa essere scritta. Alzano il muro Gravina e Chinè, perché a giudicare al Consiglio di Stato non c’è solo lo stesso Chinè, ma anche altri giudici sportivi che hanno già punito Agnelli e company. Sta emergendo tanto fango e un merdaio letteralmente, con la politica che deve necessariamente intervenire per azzerare i vertici del calcio e la stessa giustizia sportiva e riformarla di sana pianta per ritrovare credibilità e serenità. Credibilità che ha perso a livello europeo e proprio per questo far passare la società bianconera come il male assoluto si sta rivolgendo contro come un boomerang. Difatti, pur non entrando nel merito, il tribunale regionale laziale interviene a fa palesare un abuso d’ufficio dello stesso Chinè che nega la consegna di questa carta, prima ininfluente ed ora più che mai decisiva al fine di iniziare o meno le stesse indagini semmai porteranno ad un processo. Insomma, un ginepraio, in un sistema di diritto questi si negano e c’è hi vuole decidere a prescindere. C’è di mezzo anche il ricorso fatto dall’ex presidente della Juventus Antonio Giraudo, il quale rivolgendosi alla Corte di Giustizia Europea, attende una risposta in merito a calciopoli targato 2006 e se gli si dà ragione per i diritti negati, tutto ritornerebbe a rimescolarsi, sentenze sportive comprese, con l’aggiunta che si potrebbero chiedere risarcimenti per il danno subito. Così è probabile andrà a finire anche in questa occasione per l’indagine che porta il nome “Prisma” e che la giustizia sportiva ha voluto sanzionare senza alcun minimo dubbio la Juventus che comincia ad aver riconosciuto dalla maggior parte dei giuristi la sua innocenza, società accusata senza aver commesso nessun reato. I vertici Juve di questi tempi sono intenzionati ad andare sino in fondo, quindi, nell’attesa che il Collegio di Garanzia del Coni possa togliere o meno la penalità in classifica e quelle personali, ci attendono tanti altri giorni in cui può succedere proprio di tutto. Comunque vada, l’immagine del calcio nazionale è ormai ridotto al minimo storico checchè ne possa pensare lo stesso Gravina, con una giustizia sportiva che priva volutamente agli accusati i margini di manovra per discolparsi. Come andrà a finire ancora non è scritto, però c’è poco da stare allegri. Chi tocca la Juve si brucia con le sue stesse mani e lo stiamo vedendo in queste ore, con la FIGC che deve scongiurare il peggio per le istituzioni che hanno accusato e deciso pene senza che esista una legge appropriata per le plusvalenze. Ne vedremo delle belle, come le disdette abbonamenti alle piattaforme tv da parte dei tifosi juventini, ciò per dimostrare pacificamente che senza questi tifosi si perde il 50% dei proventi. Alcuni youtuber spiegano bene come stanno le cose e dicono quello che i giornalisti non dicono o lo fanno di parte. Un sistema che non ha più modo di esistere nel mondo dei social che è così capillare d’arrivare anche a chi si lascia credere che il male assoluto è la Juventus. Semmai ci sarà un processo penale, intanto c’è la celerità sportiva che per alcuni è veloce e per altri lo è meno, la credibilità ha toccato il fondo, prima che il calcio in Italia possa implodere definitivamente, da quarta industria nazionale è sceso al settimo posto, non resta che fare piazza pulita di certa gente che scalda poltrone lucrose, che fanno anche i tifosi da curva e poi sono chiamati a decidere sui bianconeri professando di odiarli. La Juventus potrà appellarsi sino al Tar per inficiare questo campionato e lo farà come promesso per far valere le proprie ragioni in ogni sede legale e se poi si finirà alla Corte di Giustizia Europea, in quel momento stesso il calcio italiano subirà la mazzata finale e lo avranno distrutto proprio chi era chiamato a rappresentarlo e tutelarlo volendo affossare la Juve scriteriatamente. Non si possono usare due pesi e due misure, valutando ingiustamente. Tanta enfasi per la carta segreta Ronaldo o il libro nero di Paratici, un semplice foglietto, ma dalle ultime notizie pare proprio che il Consiglio di Stato si sia pronunciato supervelocemente: DARE LA CARTA AI LEGALI DELLA JUVENTUS. Da fonti Sky Spor: “Respinta la richiesta di sospensiva avanzata dalla Federcalcio e fissata per il 23 marzo la Camera di Consiglio che validerà o meno l’utilizzo della carta nel procedimento. Intanto in queste ore verrà messa a disposizione dei legali bianconeri. Il Consiglio di Stato ha respinto l'istanza monocratica della Figc contro la decisione del Tar del Lazio che dispone la consegna della cosiddetta ‘carta Covisoc', chiesta nel processo plusvalenze Juventus, a Fabio Paratici e Federico Cherubini, promotori dello stesso ricorso al Tar. Il giudice amministrativo ha fissato l'udienza collegiale il 23 marzo, ma non ha concesso la sospensiva non ravvisando "un danno definibile come catastrofico per la parte deducente".  Scrive la Gazzetta dello Sport: “Il decreto firmato dal presidente della Sezione Quinta del Consiglio di Stato, Paolo Giovanni Nicolò Lotti, motiva la decisione: “considerato che non sussistono i presupposti per la misura monocratica “ e valutando” la sussistenza di un periculum in funzione di un’ordinaria richiesta cautelare collegiale, ma non di una richiesta riservata alle sole ipotesi di estrema gravità e urgenza e quindi collegata a un danno definibile come “catastrofico” per la parte deducente”. Caro presidente Gravina non facevi meglio a stare tranquillo?

   

Ermanno Arcuri