IL PROSSIMO 13 FEBBRAIO 100 ANNI PER L’EPARCHIA DI LUNGRO

L’Eparchia di Lungo si prepara a festeggiare i primi cento anni. La lettera pastorale per l’anno 2018/19 di S. E. Mons. Donato Oliverio Vescovo di Lungro degli Italo-Albanesi dell’Italia Continentale, è un esempio ed un messaggio, ma anche dell’unione tangibile della Chiesa Orientale e quella Occidentale, in simbiosi con la misericordia di Dio. Un esempio da seguire in ogni campo della vita ed un messaggio da tramandare alle generazioni future, perché assicura dignità a l’uomo per una vita virtuosa. La lettera pastorale è un inno di lode e di ringraziamento ma Dio in occasione delle celebrazioni del Primo Centenario dell’Eparchia che richiamerà il prossimo tredici febbraio molti fedeli e tante autorità nel borgo di Lungo. L’Eparchia di Lungo è una realtà assolutamente singolare, sia per le Chiesa d’Oriente che per quella d’Occidente. Il Concilio di Firenze dichiarò l’unione fra la Chiesa romana e la Chiesa greca. La caduta di Costantinopoli, dopo la morte dell’eroe nazionale Giorgio Castrista, ha generato migrazione in particolare in Calabria, che ha accolto con benevolenza chi cercava di sopravvivere agli Ottomani. Una situazione possibile in Calabria, per la comunione delle Chiese. Nella lettera pastorale, Mons. Donato Oliverio, ricorda che per volontà di Papa Clemente XII, assecondando la meritevole opera di Stefano Rodotà, istituì a San Benedetto Ullano il “Pontificio Collegio Corsini”. Una vera possibilità di crescita per le comunità arbereshe, che con propri vescovi ordinati e con un clero molto più preparato dal punto di vista teologico e spirituale, oltre che umanistico. Con la Bolla “Cattolici Fideles” di Papa Benedetto XV istituì l’Eparchia si Lungo il 13 febbraio 1919. nella Bolla Apostolica, si assegnava le Parrocchie della nuova Diocesi di Lungo. Oggi èiù che mai l’Eparchia è fucina di vescovi di alta levatura spirituale e morale, innamorati della loro missione, dedicandosi con dedizione e piena fiducia in Dio a rendere feconda la vigna del Signore. Con il primo vescovo, Giovanni Mele, l’Eparchia iniziava un difficile cammino di ripristino del rito bizantino-greco in Calabria. Mons. Mele, come primo problema è stato quello di creare una Comunità Diocesana, perché si trattava di paesi sparsi tra i monti, prive di vie e di mezzi di comunicazione. Monsignor Mele comprese che il rinnovamento dell’Eparchia dipendeva in larga misura, da un Clero non solo giovane, ma spiritualmente e culturalmente preparato. Un grande contributo allo sviluppo della vita della Diocesi, lo ha dato il Sinodo interparrocchiale con Piana degli Albanesi e del Monastero Esarchico di Grottaferrata, la linea di governo pastorale si uniformò a quel Sinodo, tappa miliare nella storia delle comunità Italo-Albanesi di rito greco in Italia. Generosamente si posero al servizio dell’Eparchia due Congregazioni Religiose: l’Istituto delle Piccole Operaie dei Sacri Cuori di Acri e l’Istituto delle Suore Brasiliane Figlie di “Santa Macrina”, che si occupano degli asili e dell’educazione della gioventù femminile. Al primo Vescovo Mele, che ha dovuto assolvere il grave compito di formarla, di darle una coscienza propria di Chiesa particolare, subentrò Monsignor Giovanni Stamati che ha voluto dare un impulso nuovo per un rinnovamento liturgico e pastorale. Il rinnovamento liturgico si propone lo scopo di far vivere a tutta la comunità diocesana la propria tradizione orientale. A tale scopo viene introdotta nella liturgia che la lingua albanese, la lingua che parla al popolo. In un convegno svoltosi a Laurignano, il Vescovo Stamati ha ricordato che nello spirito dell’insegnamento del Decreto sull’Ecumenismo, l’Eparchia di Lungo, costituisce un fatto ecumenico tra le Diocesi consorelle di rito latino nell’Italia meridionale, l’urgenza dell’unità dei cristiani come il problema più grave e più attuale non solo per la Chiesa, ma anche per la salvezza dell’umanità. Negli anni ’70 si interpone un progetto di ritorno al rito bizantino e di annessione all’Eparchia di un gruppo di paesi delle province di Cosenza e di Catanzaro. Nel 1978 per istituire a Cosenza una Parrocchia personale di rito bizantino-greco, denominata Parrocchia Greca del “Santissimo Salvatore”, dove non pochi Italo-Albanesi hanno ripetutamente chiesto di costituire una comunità parrocchiale del proprio rito. Il terzo Vescovo dell’Eparchia, Monsignor Ercole Lupinacci, dopo aver guidato l’Eparchia di Piana degli Albanesi del 1971 al 1987, è stato nominato da Giovanni Paolo II, Vescovo di Lungo svolgendovi la sua missione pastorale sino al 2010. ciò che ha contraddistinto e caratterizzato l’episcopato di Mons. Lupinacci è stata la celebrazione della Assemblea Eparchiale di Lungo o Sinodo Diocesano e la celebrazione del II Sinodo Interparrocchiale di Grottaferrata fortemente voluto. Dal 2010 sino al 2012 l’Eparchia è stata retta dall’Arcivescovo Metropolita di Cosenza-Bisignano Mons. Salvatore Nunnari in qualità di Amministratore Apostolico sede vacante. Dal 2012 è Vescovo di Lungo Mons. Donato Oliverio e sotto la sua guida cade la ricorrenza del prossimo 13 febbraio per i 100 anni dell’Eparchia e sarà solenne cerimonia con un programma intenso, dove parteciperanno vescovi e cardinali. Mons. Oliverio in occasione del I Centenario dell’Eparchia ha affermato: “eleviamo preghiere a Dio affinché renda possibile ulteriori incontri fraterni. Siamo chiamati a operare con fede e amore reciproco affinché l’unità tra le Chiese sorelle d’Oriente e d’Occidente possa finalmente divenire realtà”.

                                                                      Ermanno Arcuri