IL PRESIDENTISSIMO GIAMPIERO BONIPERTI

Nella mia fanciullezza ho seguito alcune partite in tv, quel trio Charles, il gigante buono, Omar Sivori e Giampiero Boniperti, un attacco fantastico. Così ho imparato ad essere uno juventino convinto…fino alla fine. Erano i tempi in cui c’era il vero calcio inteso come sport, con ideali e bandiere, con rispetto e civiltà, mentre ora si assiste a diatribe di ogni genere per il vil denaro. Il numero 9 in bianco e nero ha indossato questa maglia per tutta la vita. Ne è stato calciatore prima, consigliere della società poi, presidente per molti anni vincendo proprio tutto e presidente onorario sino a questo 18 giugno prima di lasciare questo mondo a 93 anni. E’ e resterà il presidentissimo di una società che l’ha visto calciatore tra i migliori, fare una scommessa con l’avvocato Gianni Agnelli e a suon di reti mettere da parte ben 44 mucche e creare la prima azienda. Ha vinto quella scommessa e l’avvocato ne era contento di saldare il conto. Un torinese e nella sua Torino un bianconero convinto, sembra fosse nato proprio con la maglia addosso. Ce ne sono altri come lui? I giocatori sotto la sua presidenza firmavano i contratti in bianco. Un personaggio che lo ricorderà non solo la Juventus, ma l’umanità intera dello sport. Oggi per tutti gli juventini veri è un giorno triste, dico veri, perché chi ha avuto la fortuna di vedere giocare Boniperti ha gustato il vero calcio, chi l’ha ammirato da presidente ha conosciuto come si amministra una società dove regna nel cuore non solo la passione ma l’amore. Il suo motto: “Vincere non è importante ma è l’unica cosa che conta” è diventato quello della Juventus ed è difficile spiegarlo a chi non è di fede bianconera. In questa frase che non è di presunzione, ma è carica d’affetto per i propri colori. E’ una Juve più povera da oggi in poi, perché questa figura carismatica e mai ingombrante è stata la bandiera non solo di un club, ma di intere generazioni che hanno festeggiato vittorie e pianto per le sconfitte. Ed è per questo che mi preme aggiungere a questo mio scritto per ricordare chi mi ha e ci ha insegnato a tifare Juventus, le parole di un grande numero 10 bianconero che è Alex Del Piero profondamente commosso: “Le devo quasi tutto – il messaggio del capitano della Juventus – Caro presidente, nessuno è stato la Juventus come lei, e nessuno lo sarà. Io le devo tutto o quasi, da calciatore, e molto anche da uomo. Perché senza la Juventus, senza la sua Juventus, io non sarei quello che sono. Le sarò grato per sempre e spero di essere riuscito a ricompensarla sul campo e fuori dal campo, come voleva lei. Grazie Presidente, Alessandro Del Piero”. E’ qualcosa di meraviglioso, sono sentimenti così veri, così forti, così impregnati di riconoscenza da non trovare altre parole per proseguire questo pezzo, se non concludere che di Giampiero Boniperti ne sentiranno parlare anche chi verrà dopo di noi e ancora dopo, la sua persona resterà scolpita nei cuori di chi si sente juventino per tutta la vita. Anche per il Trap oggi un suo commento: “Come un padre, la sua morte un colpo al cuore. Per me è stato come un padre: nel calcio a lui devo molto, se non tutto, e la notizia della sua morte per me è un colpo al cuore. “Alla Juve vincere non è la cosa importante ma è l’unica cosa che conta” è la frase che lo descrive perfettamente. Ma dietro quell’apparenza di durezza, che poi era solo rigore etico e un voler esser esigente con gli altri e con se stesso, c’era un presidente pronto a insegnare e a sostenerti, anche nelle sconfitte”, così lo ricorda il mister, Giovanni Trapattoni. E per dire che questa persona di calcio ne masticava tanto da diventare un’icona anche di lealtà, c’è anche il ricordo dell’Inter assieme ai tanti di moltissimi campioni: “FC Internazionale si stringe attorno alla famiglia Boniperti per la scomparsa di Giampiero, grande uomo di sport e nobile avversario in tantissime leggendarie pagine di calcio”. Così sui social il club campione d’Italia ha reso omaggio al “rivale”. Per capitan Chiellini Boniperti è la Juventus.

Ermanno Arcuri