Il decreto sicurezza e la manovra di bilancio

Il decreto sicurezza e la manovra di bilancio varati dal Governo rappresentano due punti di grave regressione per il nostro Paese sia sul piano normativo che politico. Il primo introduce delle novità legislative inedite per la loro gravità e in primis sul terreno dell'immigrazione smantella il sistema dell'accoglienza "mite" , ovvero quella degli Sprar, che ad esempio in Calabria aveva dato dimostrazione di essere la strada giusta per combinare insieme la doppia esigenza di accoglienza e sicurezza. Da oggi, invece, attraverso l'impianto pensato dal ministro dell'Interno avremo sacche di emarginazione e clandestinità difficili da gestire e dalle pericolose ricadute sul piano sociale e dell'ordine pubblico.

La manovra finanziaria, invece, colpisce non solo per l'astrattezza di molti provvedimenti - vedi ad esempio il caso del reddito di cittadinanza - quanto per una sostanziale assenza di visione economica e di investimenti. La mano pubblica scompare nel disegno dell'immediato futuro e le ripercussioni più gravi si avvertiranno nei territori più disagiati e fragili come il Meridione, per il quale non è previsto alcun tipo di investimento né a sostegno dell'occupazione, né sul fronte infrastrutturale.

Il quadro entro il quale ci muoviamo come sistema Paese esce molto indebolito da questi due provvedimenti, che invece negli annunci della maggioranza di Governo avrebbero dovuto rappresentare l'inizio di una nuova stagione. Ecco perché il Pd Calabria, d'accordo con le cinque federazioni provinciali, ha deciso di organizzare dei momenti di studio e di approfondimento sui due provvedimenti, coinvolgendo i rappresentanti istituzionali del partito e i diversi interlocutori economici, sindacali e sociali espressi dai nostri territori.

Giovanni Puccio

responsabile organizzativo Pd Calabria