IL BILANCIO COMUNALE DOPO UN ANNO

Chi segue da anni le vicende politiche della città di Bisignano, potrebbe ben dire che siamo alle solite. Coeso un gruppo di prima nomina in un percorso così lungo che dura un quinquennio sarà difficile. In passato se ne sono viste di situazioni più o meno analoghe, che hanno portato addirittura al cambio di casacca di consiglieri e dimissioni di assessori. La compagine governativa del momento è entrata da pochi giorni al suo secondo anno di attività governativa, proprio per questo è opportuno fare le prime valutazioni e aggiornare i lettori sull’andamento della macchina comunale, seguendo rigidi schemi di obiettività. I bilanci, comunque, sono già iniziati in casa della maggioranza. Infatti, dissidi e dissapori tra l’assessore ai Lavori Pubblici, Lucantonio Nicoletti e Graziano Fusaro, vicesindaco, non mancano. A Fusaro l’accusa di non rendere pubbliche le dimissioni dalla seconda carica comunale, bloccando i lavori della Giunta e Nicoletti che per questo rimprovera il segnare il passo di una maggioranza che ha da lavorare molto per i cittadini. In questa querelle è il sindaco Francesco Lo Giudice a sperare che tutto si placa bonariamente, auspicando di superare una crisi che si è aperte in seno alla maggioranza, dopo quella del consigliere Pirillo ad inizio legislatura. La frattura in corso, che pare insanabile si somma ad altre che sembrano presenti sul tavolo del primo cittadino, che riguarda una seconda dimissione dall’incarico, confermato solo da una discussione molto accesa in seno all’ultimo consiglio comunale. Al di là di ricercare soluzioni che con il passare del tempo si acuiscono, il malumore cresce tra la gente che non vede diversità con l’amministrazione precedente. Ma perché si registrano criticità nell’esecutivo a guida Lo Giudice, dopo aver promesso il cambiamento, il nuovo che avanza? Tante le situazioni che andrebbero analizzate che portano a dei distinguo. Si è passato da un grado culturale basso ad uno più di rilievo, eppure non bastano ad equilibrare i pro e i contro le iniziative in cui la cultura è posizionata al primo posto. Non sempre la quantità è sinonimo di qualità. Il fatto di non lasciare liberi della propria creatività le magnifiche risorse che esistono sul territorio, in parte, determinano un passo indietro per ciò che si fa con entusiasmo ed impegno nel fare qualcosa di diverso. Comunque, è sempre una scelta ciò che caratterizza la passione per un buon governo. Non lo è certamente quella di liquidare l’informazione televisiva senza alcuna comunicazione, la lettera inviata da Tele Cassano a tutti i consiglieri avrebbe dovuto aprire una discussione non solo in seno alla maggioranza, ma nell’opinione pubblica. Da tale scelta si intuisce come ragiona la maggioranza e lo farà per i prossimi quattro anni. Che i rapporti non andavano bene si potevano intuire dall’essere critico proprio quel segretario del PD locale, Rosario Perri, che ad un certo punto ha buttato la spugna. Eppure proprio questo PD vanta di essere tornato al potere comunale dopo tanto tempo. Aspettando quei miglioramenti annunciati dal finanziare la rete idrica, il dissesto idrogeologico, gli interventi alle strutture scolastiche ecc. ecc., ciò che i cittadini bisignanesi aspettavano di conoscere è la risoluzione della depurazione pubblica e privata, un macigno che grava sulle amministrazioni passate e su quella attuale. Al di là della marcia della salute, del percorso dei santi e dell’incontro tra i due santi, la stessa peregrinatio in terra di baviera, tutte nobili iniziative, quasi tutte suggerite dai frati del santuario di sant’Umile, riguardo ai festeggiamenti per i 100 anni della liuteria De Bonis, è difficile constatare come piccoli momenti locali non potranno mai richiamare l’attenzione, la partecipazione e la collaborazione di tutti i cittadini operativi che rappresentano una risorsa e che avrebbero dato il loro contributo ad un evento di grande rilievo nazionale, come, appunto, merita la liuteria De Bonis, che ha fatto conoscere in tutto il mondo la Città di Bisignano. Le grandi occasioni vanno studiate bene a tavolino, pianificate, progettate e realizzate al meglio, non basta andare a studiare cosa hanno fatto a Cremona per gli Stradivari se non si mettono in pratica cosa di bello sanno fare altri. Perché spendere tante risorse pubbliche in spettacoli di poco conto e ci sarebbe da fare un lungo elenco, invece di investire in un asilo nido che non esiste in città oppure la grande festa annuale di un concorso di liuteria che possa richiamare tantissimi artisti e liutai dal mondo. E’ chiaro che ogni pensiero è opinabile, ma chi si presenta come il nuovo che avanza deve fare le scelte giuste.

                                                                                                          Ermanno Arcuri