I buoni spesa: ecco come funzionano e di quanto dovrebbero essere. Quanto spetta a ciascun comune

Ci sono 400 milioni aggiuntivi da suddividere fra i Comuni in base agli abitanti e ad “un algoritmo” che indicherà “dove c’è più bisogno"


TiscaliNews

Il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli ha firmato l'ordinanza che stanzia 400 milioni ai Comuni per distribuire aiuti alimentari a chi ne ha bisogno. Il testo finale conferma che il contributo per ciascun comune non può essere inferiore a 600 euro. L'80% del totale, 320 milioni, viene ripartito tra le amministrazioni in base alla popolazione, mentre il 20%, 80 milioni, viene distribuito in base alla differenza tra il reddito pro capite e il reddito medio nazionale.


I comuni hanno 400 milioni da distribuire

I Comuni possono distribuire i 400 milioni stanziati dal governo per l'acquisto di buoni spesa - prevede l'ordinanza - utilizzabili per l'acquisto di generi alimentari o per comprare e distribuire direttamente generi alimentari e prodotti di prima necessità. Nel testo non viene specificato l'importo dei buoni spesa. L'ufficio dei servizi sociali di ciascun Comune individua la platea dei beneficiari: viene data priorità a chi non sia già destinatario di altro sostegno pubblico (come il reddito di cittadinanza). Mentre per l'acquisto e la distribuzione dei beni ci si può avvalere di enti del terzo settore. O Comuni possono anche destinare all'acquisto di generi alimentari i fondi derivanti da eventuali donazioni, che possono confluire su conti correnti bancari appositamente aperti.


QUANTO SPETTA A CIASCUN COMUNE ITALIANO (PDF)

''L'emergenza alimentare è un tema serissimo, per questo dico che alla drammaticità del tema deve corrispondere la serietà delle misure”. Il ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova torna a chiedere una 'regia nazionale', un coordinamento centralizzato 'perche' non tutto si puo' scaricare sulle spalle dei Comuni e può essere affrontato e risolto con i soli buoni pasto. “Non dobbiamo -dice- perdere tempo in sindromi da annunciate”.

"Non lasciamo nessuno solo"

"Non lasciamo nessuno solo e abbandonato a se stesso", hanno spiegato in conferenza stampa sabato sera il premier Giuseppe Conte e il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri

Qualche giorno fa il presidente del Consiglio aveva annunciato la decisione di anticipare di un mese la erogazione di 4 miliardi e 700 milioni di euro ai comuni, spiegando che 400 milioni erano destinati a buoni spesa per le famiglie in difficoltà a causa della situazione creata dal coronavirus.

De Caro: "Ecco come verrano suddivisi i soldi"

In quale maniera saranno più specificamente distribuiti questi fondi ai comuni italiani lo ha spiegato il presidente dell’Anci, Antonio De Caro. I soldi in pratica saranno suddivisi tra gli 8mila comuni del territorio nazionale sulla base del numero di abitanti e affidandosi a un algoritmo che dovrebbe indicare i luoghi dove esiste maggior bisogno. Avranno quindi diritto a più fondi i comuni dove risultano esserci più persone in difficoltà.

Fatto questo saranno le amministrazioni comunali a decidere come dividere i buoni spesa. Come scrive il Corriere della Sera, il criterio generale è che si vada da un minimo di 25 euro a un massimo di 50 euro per nucleo familiare. Ma anche su questo ogni Comune potrà regolarsi a seconda delle esigenze.

La data del 15 aprile

Il fondo stanziato inoltre dovrà bastare fino al 15 aprile, quando diverrà operativa l’erogazione dei 600 euro previsti dal Decreto Cura Italia.

Decaro spiega inoltre che quando ci sono i banchi alimentari ancora aperti si dovranno utilizzare quelle strutture per la distribuzione del cibo. Altrimenti saranno i servizi sociali a distribuire i buoni per la spesa. Per gli anziani impossibilitati ad uscire di casa è previsto infine che siano i volontari a recarsi a fare la spesa e consegnarla a domicilio.

Come chiederlo

Per quanto riguarda le modalità di richiesta del Buono spesa, ogni comune attiverà un numero telefonico al quale chiamare . Gli stessi comuni provvederanno alla pubblicazione della lista dei punti convenzionati dove possono essere utilizzati i buoni.