Gli chef Michele Rizzo e Antonio Biafora cucinano pasti gratuiti per l’iniziativa “La solidarietà è servita”

L’iniziativa solidale “La solidarietà é servita”, organizzata dall’U.S. Vibonese Calcio, prende il via oggi con tantissimi cuochi calabresi sparsi per la regione, che prepareranno per una settimana ben 7000 pasti da distribuire alle famiglie calabresi in difficoltà, attraverso la rete di volontari del Banco Alimentare Calabria.

Per la provincia di Cosenza, gli chef Michele Rizzo e Antonio Biafora, insieme alle loro brigate, hanno iniziato a preparare nelle cucine del ristorante Agorà di Rende i pasti giornalieri da garantire alla popolazione bisognosa, grazie alla solidarietà di Enti pubblici e molte aziende private calabresi che hanno donato generosamente i generi alimentari e il materiale necessario per la preparazione e la distribuzione.

Come ha affermato il presidente regionale del Banco Alimentare, purtroppo la fame non va in quarantena - afferma lo chef Michele Rizzo -, soprattutto in questa drammatica situazione in cui ci ha relegato l’emergenza del COVID-19. Siamo felici di poter partecipare gratuitamente alla riuscita di questa importante iniziativa, perché in questo istante è importante poter garantire un pasto a tante persone che vivono in una condizione di indigenza improvvisa, oltre a chi è costretto a rivolgersi già da tempo alle mense per poveri. Insieme al collega Antonio Biafora, alla spontanea generosità dei nostri collaboratori in cucina, e a tanti altri bravissimi chef calabresi, ci siamo messi a disposizione di questo progetto solidale, prodigandoci per far avvertire il nostro sentimento di vicinanza sincera e concreta alle tante famiglie che, purtroppo, stanno vivendo un momento di grave difficoltà, con una pandemia sanitaria che si è trasformata presto in una pesante crisi socio-economica”.

Sino al prossimo 15 maggio, insieme allo chef residente dell’Agorà e ad altri suoi colleghi, collaboreranno in cucina anche Sebastiano Arrigo, Nicola Barbuto, Pietro De Grazia, Anna Kern, Achille Leone ed Emanuele Veneruci.