“EBREO” IL NUOVO LIBRO DI EMANUELE FIANO PRESENTATO A SAN MARCO ARGENTANO

L’Istituto Superiore d’Istruzione “Fermi” di San Marco Argentano, ha offerto una mattinata di rara sensibilità dedicandola ad un argomento che in questo mese assume enorme significato storico e sociale. Il prossimo 27 gennaio ricorrerà la giornata della memoria, la shoah che per gli ebrei ha significato milioni di morti voluta dai nazisti che perseguivano la razza ariana e gli altri dovevano scomparire dalla faccia della terra. Con la soluzione finale tutti gli ebrei, zingari, testimoni di Geova e gay d’Europa dovevano essere annientati. Emanuele Fiano, è un noto politico italiano, spesse volte visto in tv, ma ascoltare dal vivo la sua testimonianza, raccogliendo ciò che il papà, Nedo, imprenditore e scrittore, ha raccontato, unico superstite della sua famiglia ad Auschwitz, è stato il riscoprire atrocità impensabili. Questo campo di concentramento che, assieme ad altri, sono serviti a demolire dignità, rispetto, l’umanità trattata peggio degli animali, con forni crematori attivi notte e giorno. La presentazione del libro “Ebreo”, presso l’aula magna del Fermi a San Marco Argentano voluto dalla Dirigente Scolastica, Maria Saveria Veltri, ha visto coinvolti gli studenti che hanno dimostrato di aver letto il libro di Fiano, di averlo approfondito e formulato domande all’autore che hanno dato il segno della grandezza e dell’importanza che riveste ciò che è successo in Europa, che ancora una volta vive ed assiste ad una guerra come quella tra Russia e Ucraina. Toccante, emozionante l’interpretazione della prima violinista presso la filarmonica di Kiev, che ha intonato “Schindler’s List (La lista di Schindler), il film del 1993 del regista Steven Spielberg che racconta la vera storia di Oscar Schindler, un industriale tedesco che, mettendo a rischio la propria vita e la propria carriera, riesce a salvare migliaia di ebrei da un tragico destino. Il fatto che un tedesco proprio in quel periodo è riuscito a tanto fa sperare che non si ripeta più una tragedia così umiliante per il genere umano. Emanuele Fiano, imbeccato dai giovani studenti ha dato tante risposte, rivelando come la sua presenza nelle scuole ha il senso di mantenere vivo l’interesse per ciò che i superstiti hanno vissuto nei campi di concentramento, che per tanti, troppi ha significato solo morte. Ebreo, quindi, è una storia personale dentro una storia senza fine, infatti, l’autore, dando notizie storiche dell’ebraismo, cosa vuol dire essere esattamente ebrei, ha inteso evidenziare il conoscere sé stessi. Quale sarà il futuro, una domanda semplice che produce risposte molto diverse tra loro. E così, in questa seconda opera, Emanuele Fiano, parla di religione, di tradizione di una storia particolare. Si può essere ebrei e atei, oppure ebrei laici? “Potrei riempire molte pagine – afferma l’autore Fiano – con le domande che mi sono sentito fare e che mi sono fatto, e con me, credo, moltissimi ebrei. Questo testo non è un saggio sull’ebraismo, io non proverò a dimostrare una tesi o a confutarne un’altra; non vi troverete una professione di fede, e neanche di ateismo. Non vi troverete in alcun modo il tentativo di dimostrare la superiorità di un pensiero, di un credo o di una tradizione rispetto a un’altra”. La stessa dirigente Maria Saveria Veltri ci racconta come è avvenuto il contatto con il politico e scrittore, anche questa una storia interessante, come quella della violinista di Kiev che ha lasciato il marito a combattere e lei con figli ha raggiunto l’Italia portando con sé il suo violino che nel far vibrare le corde crea l’atmosfera al racconto profondo di Fiano, che non solo pervade e tocca i cuori, ma stimola un’infinità di domande. Emanuele Fiano ci parla della Mesopotamia, terra che ha dato vita a civiltà importanti che ha inventato la scrittura e i numeri e non si spiega come questo territorio continua ad essere martoriato da tragedie e guerre. Ci parla di Adamo ed Eva che mangiano il frutto della conoscenza, Dio che chiede “dove sei, perché ti nascondi”. “Nel libro faccio questa riflessione – afferma Emanuele Fiano – mi sembra che queta domanda sia come inutile, perché Dio è onnisciente sa tutto, in tutte le religioni Dio è il massimo della conoscenza, non può non sapere dove si nasconde Adamo. Perché fa questa domanda. Nella mia personale interpretazione questa è la domanda della nostra coscienza a noi stessi. La domanda tutti i giorni è dove sono io adesso che so”. L’autore non solo fa delle riflessioni, ma conduce il parterre di docenti e studenti a capire dove siamo nello stesso momento che altre persone muoiono in Ucraina sotto le bombe convivendo con i nostri stessi affetti. Un libro che percorre l’evoluzione dell’ebraismo che vale la pena leggere, l’autore stimola chi vuole dare a sé stesso delle risposte. Lo stile sobrio è uguale all’intensità della voce, autorevole e mai autoritaria, che carpisce e stimola al ragionamento e non l’influenza, lascia liberi di pensare, la sua capacità poi è di mescolarsi tra la gente alla quale si offre per un selfie, ciò ci dimostra la statura culturale di chi sa offrire porgendo argomenti anche difficili, garantendo che la democrazia è l’unica risorsa possibile che abbiamo per sentirci tutelati e non minacciati dall’autoritarismo.

Ermanno Arcuri