DIOR A LECCE BINOMIO ARTE E MODA 45 TOP MODEL INFIAMMANO LA CITTA’

Il nostro giornale on-line che cresce sempre più in termine di visualizzazioni e consensi, è e vuole essere uno strumento d’informazione che non finalizza soltanto la quotidianità del locale, ma che ha ampie vedute su un territorio più vasto come quello del Mezzogiorno. In virtù di questa scelta editoriale non mi sembra opportuno trascurare un evento di eccezionale portata che proprio in questi giorni si è svolto nella ridente cittadina di Lecce, la cosiddetta “Firenze del Sud”, città barocca per eccellenza. La sua piazza Duomo è stata location di una straordinaria sfilata di alta moda, che non si è limitata a lanciare la nuova collezione 2021, il dopo virus si spera, ma ha messo al centro le bellezze del territorio salentino tra i più belli d’Italia. Una promozione mediatica senza precedenti se si considera che la casa di moda Dior di Parigi è la prima volta che sceglie di proporre la nuova collezione in una località diversa che non è la capitale francese. Di questo evento se ne parlava da tempo, rinviato per il coronavirus, ma che si è riusciti a portare in porto il 22 luglio in modo spettacolare, dove la preparazione ha coinvolto tutte le maestranze della zona, mettendo in luce la proverbiale capacità e manualità artigianale di operatori leccesi che con questa opportunità sono stati accostati alla Dior in tutto il mondo. Visibilità globale che non lasica adito a commenti contrari a sentir le parole dell’arcidiocesi di Lecce, sede metropolitana della Chiesa cattolica in Italia, arcivescovo Michele Secchia, che afferma testualmente: “la Dior è un segno di speranza per questa terra e la Chiesa locale mette a disposizione la piazza più bella di Lecce per dare un piccolo contributo alla promozione turistica. Ognuno di noi dovrà fare la propria parte per rilanciare l’immagine della città e il suo tessuto economico, oggi in grande affanno. Superata la fase più critica dell’emergenza sanitaria, ora vie è estremo bisogno di contribuire alla ripartenza delle piccole economie delle famiglie, i nuovi poveri sono in continuo aumento. E’ a loro che penso da pastore, soprattutto a quei nuclei familiari e a quelle aziende che attendono la bella stagione con i suoi flussi turistici per potersi garantire un dignitoso sostentamento. Piazza Duomo con l’antica cattedrale, l’episcopio e il palazzo dell’antico seminario, insieme con Santa Croce e con tutti gli altri splendidi monumenti barocchi, rappresenta il biglietto da visita della nostra città. La vetrina mondiale che, insieme ad altre iniziative collaterali “Dior” offrono un prezioso contributo alla nostra rinascita”. Una passerella virtuale in mezzo ad uno scenario incredibilmente affascinante, alla quale hanno partecipato le top model più rinomate del mondo. Quest’apertura seppur diversa dal solito per far riprendere l’Italia e la sua economia dopo il lockdown, un merito va alla direttrice creativa Maria Grazia Chiuri, che l’ha riproposta con tenacia come omaggio alle origini della propria famiglia, radici in questo lembo d’Italia e del Sud mai dimenticate in cui gli abiti della maison Chistian Dior si sono specchiati nei visi meridionali, nella sua storia millenaria, nei racconti di un popolo che manifesta il proprio orgoglio d’appartenenza e la lungimiranza di saper scegliere e decidere che la bellezza è una delle vie più concrete per risollevare un Paese alle prese con mille preoccupazioni e problemi. La sfilata dal 9 maggio è stata rinviata al 22 luglio, un vero e proprio “fashion show” senza pubblico, l’aveva annunciato a gennaio il sindaco Carlo Salvemini, la collezione Dior linea Cruise 2021 in piazza Duomo ha avuto un successo planetari, trasmessa in diretta streaming sul sito dior.com e sui canali social della maison francese. La Dior ha ambientato tra le bellezze architettoniche della città una serie di shooting fotografici della collezione Cruise. Il sindaco Salvemini ha evidenziato gli aspetti di promozione per la città e per la maison, con “la possibilità di una diffusione mondiale” dell’evento. La Cruise collection di Maria Grazia Chiuri per la Maison è un dialogo tra le proprie radici e l’heritage della griffe: una mappa sentimentale che prende la forma di una narrazione pluri-culturale e della celebrazione dell’artigianalità. La città si è trovata stregata dall’evento, in tanti si sono riversati nel capoluogo vicino agli hotel per fotografare le top model. Infatti, erano in 45 e superate le miss che ancora oggi scorrazzano per mantenere un bussines più o meno accettabile, tutto ruota attorno alle splendide dive della passerella mondiale. Riflettori mondiali accesi anche per questo nel cuore barocco della città. I 22 minuti di passerella incorniciati dalle opere d’arte, visti in tutto il mondo, basta questo per oscurare qualsiasi concorso di bellezza anche a livello nazionale ormai ritenuto alquanto superato. I leccesi al centro di 60milioni di follower maison Dior, prima volta a sfilare in Italia, questi sono i numeri inconfutabili dei risultati al di sopra di tutto. Una platea globale che ha un suo valore perché in questo modo la moda diventa volano di crescita, di proposta, di promozione turistica dell’intera zona dove avviene l’evento. Prima delle top model sfilano le auto nere con il cartello “Dior”, tutto blindato anche il trasferimento a Palazzo Morisco degli ospiti per un cocktail party. Le 45 modelle hanno fluttuato tra i vestiti della collezione sulle corde toccanti dei tamburelli dell’orchestra popolare “Notte della Taranta”e degli archi dell’orchestra Roma Sinfonietta. La fola eccitata pur costretta a non accedere in piazza è rimasta entusiasta dello storico evento.    

Ermanno Arcuri