BISIGNANO: L’EREDITA’ EBRAICA NEL SUD ITALIA - STORICA GIORNATA

Una mattinata memorabile quella appena trascorsa, Bisignano è la quarta tappa “Jewish Calabria”, con il convegno “L’eredità ebraica nel sud Italia”. La sala del consiglio comunale palcoscenico per numerose autorità che sono pervenute per l’occasione, accolte dall’amministrazione comunale e dal primo cittadino Francesco Fucile, nonché da un balletto del gruppo acrese. Dagli interventi è emerso che tale circuito è stato ideato per promuovere i beni culturali ebraici nella regione, un valore storico ed istruttivo che la cittadina di sant’Umile può vantare perché possiede un rione denominato Giudecca. Custodisce presso l’ex chiesa di San Giuseppe, oggi museo di arte sacra, il dipinto “Il martirio di San Bartolomeo”, dipinto che porta la firma dell’artista ebreo cecoslovacco, Michel Fingsten, internato nel campo di Ferramonti nella vicina Tarsia e per molto tempo custodito nella chiesa di San Bartolomeo nel rione Giudecca, dove operava e risiedeva una comunità ebraica ben integrata. Il dipinto dell’artista, morto nel 1943, è stato esposto nella sala, toccante il momento in cui è stato reso visibile. Un erede di Michel Fingsten, il figlio, ne custodisce un bozzetto ricevuto dalla Fondazione Ferramonti del Comune di Tarsia che gli è stato consegnato qualche anno fa in Spagna dove vive. E’ intervenuto anche il sindaco di Tarsia, Roberto Ameruso e Teresina Ciliberti direttore del museo internazionale della Memoria di Ferramonti, che ha invitato a visitare il museo. Si sono vissuti momenti intensi e frenetici durante il convegno per le personalità che vi hanno partecipato: Luca Parisoli, professore presso l’Unical di Filosofia Medievale; Antonio Costabile, professore di Sociologia presso l’Unical; Anna Foa, storica e saggista, che ha avuto parole di plauso per l’intervento del primo cittadino di Bisignano; Giuseppe Zampino, presidente Fiavet Calabria; Domenico Cappellano, Console Regionale Calabria Touring Club Italiano; Fabrizio D’Agostino, presidente Federalberghi Calabria; ha moderato brillantemente il giornalista e massmediologo Klaus Davi, che ha sposato i colori del rione Giudecca preannunciando la sua presenza alla giostra cavalleresca. La manifestazione ha inteso ripercorrere la storia degli ebrei in Calabria per farla conoscere alle nuove generazioni, perché se parliamo di arte e di cultura ciò è impregnato da sacrifici ed impegno per una integrazione perfetta. Gli onori di casa da parte del sindaco, Francesco Fucile, che ha accolto tutti con i saluti istituzionali, lo stesso sindaco abita e vive nel quartiere della Giudecca. Ai suoi saluti anche quelli autorevoli dell’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo collegato in videoconferenza. Inoltre, sono intervenuti anche il Vicepresidente Comunità Ebraiche Italiane, Giulio Disegni; il Rabbino Capo Comunità Ebraica di Napoli, Roque Pugliese; l’Arciprete Città di Bisignano, don Cesare De Rosis; il Presidente Associazione Amicizia Italia Israele Cosenza, Lucia De Fiore; il Presidente del Consorzio del Cedro di Calabria, Angelo Adduci. Il convegno è stato realizzato con il patrocinio Ucei (Unione delle Comunità Ebraiche Italiane) e dalla Comunità Ebraica di Napoli. La visita alla cittadina ha previsto quella nel rione ebraico della Giudecca dove è collocata la bottega-museo dei liutai f.lli De Bonis incontrando la nipote Rosalba che continua a costruire magnifiche chitarre, per poi partecipare al rito propiziatorio del giuramento del cavaliere Enrico Maria Perrone detto “Fulmine”, che difenderà il colore giallo del rione al prossimo Palio del Principe che si svolgerà l’ultima domenica di giugno. I Rabbini prenotano la loro presenza. Ancora una bella pagina di storia e cultura scritta assieme a tante autorità che hanno focalizzato il loro interesse proprio a Bisignano che vanta a sua volta tanta storia millenaria come ha affermato lo stesso sindaco Fucile. Giornata entusiasmante con i ritmi televisivi, ritrovando radici comuni antiche che oggi sono mantenute in vita dal Palio di Bisignano come ha affermato la presidente Clara Maiuri. Particolarmente coinvolgenti non solo le testimonianze, ma anche i doni che sono stati scambiati, come il Memorah, candelabro a sette bracci che simboleggiano i sette giorni della creazione e i sette pianeti in uso nelle sinagoghe odierne e che fa parte dello stemma dello Stato d’Israele consegnato al sindaco Fucile, sino ad indossare i Rabbini le maglie del rione Giudecca consegnate dal capitano Pierfrancesco Montalto. Una vera partecipazione che ha realizzato un campo arato d’amicizia che sarà coltivato in futuro con stima reciproca. In chiusura torta finale con lo stemma della Giudecca.

Ermanno Arcuri