BISIGNANO LE DIMISSIONI DEL SINDACO NON SONO STATE RITIRATE ARRIVERA’ IL COMMISSARIO

La giornata più lunga di questa amministrazione è stata sicuramente lunedì 14 giugno. Quattro anni prima la vittoria schiacciante alle amministrative, nel 2021 in piena emergenza pandemica le dimissioni del primo cittadino, Francesco Lo Giudice, si presumono confermate, chiuso il protocollo alle ore 14, le stesse non sono state ritirate. Probabilmente il sindaco uscente sperava che nei venti giorni ci fossero dei responsabili pronti a fare da puntello alla sua maggioranza, che non avendo più i numeri, era destinata ad una legislatura accorciata di un anno. Questa speranza rimane sollo tale, perché a conti fatti nessuno della minoranza, pur divisa in tanti gruppi, avvicinata e in qualche modo “coccolata” in più elementi non ha ritenuto di salire su quel carro destinato a fermarsi. Se incombe il dissesto, sarà il commissario a doverlo ratificare, Francesco Lo Giudice finisce qui l’esperienza comunale al governo cittadino, sicuramente perché sono in tanti a lasciare la maggioranza che è risultata molto litigiosa sin dai primi mesi di vita. Infatti, nessuno di questi consiglieri che sono passati all’opposizione ha sentito il bisogno di puntellare la stessa maggioranza in cui è stato eletto nel 2017. Quali gli errori commessi in questi anni? Sicuramente una politica che non ha svoltato come preannunciava in campagna elettorale, ma si è uniformata ai soliti giochi che alla lunga pagano, soprattutto dando troppa elasticità a chi ha ricoperto ruoli che successivamente si sono rivelati un bumerang. Che tutti i mali sono da attribuire al sindaco Lo Giudice ci sembra troppo semplicistico, essendo lui il capo dell’esecutivo sicuramente ha le colpe maggiori, ma la squadra che ha allestito e che le amministrative ha vinto con oltre mille voti di scarto sulla seconda lista, non si è rivelata altrettanto vincente. In questo periodo di crisi politica di maggioranza chi ha intenzione di accasarsi in vista delle prossime amministrative che, pare si svolgeranno in ottobre, si sono già messi in movimento per trovare altre collocazioni. Tutto è lecito, ma bisogna fare i conti con il dissesto finanziario dell’Ente che è una mannaia non solo per i futuri amministratori ma per tuti i cittadini che sanno a chi ringraziare visto che la mala amministrazione proviene da lontano. Non ci sono più visi sorridenti, si ammaina la bandiera e si passa la mano. A questo punto ogni gioco politico non è ancora ipotizzabile perché assorbire questa fase non è semplice per chi deve lasciare prima del previsto. Ovviamente, mettendo da parte le beghe personali che hanno avuto un rilievo non trascurabile, le situazioni che hanno pregiudicato questo momento storico sono ben definite in un focus che vede in primo piano la questione casa di riposo, la depurazione, che solo sotto la spinta ecologista l’amministrazione ha preso una posizione non equivoca e poi l’incapacità nel riuscire a rimpinguare le casse comunali che bucherellate da amministrazioni precedenti hanno determinato un dissesto di proporzioni enormi, si parla di milioni di debiti. C’è poi la pandemia che ha dato una mazzata a chi poteva fare meglio sul territorio comunale in fatto di prevenzione. Sembra incomprensibile, ma al primo posto sono proprio le diatribe personali che hanno determinato il passaggio all’opposizione di ben quattro componenti della maggioranza e altri due si sono dimessi da consiglieri, un numero elevato per sperare di portare avanti questa legislatura sino alla fine, anche perché nessuno intende votare e ratificare il dissesto finanziario comunicato dalla Corte dei Conti. Mentre le opposizioni affilano le armi si apre uno scenario politico locale tutto ancora da definire e soprattutto da scrivere, resta il fatto che non ha fallito solo la politica, ma anche chi ha pensato e sperato che fosse questa la strada per avere una maggioranza coesa e propositiva, seppur un po’ immatura all’inizio ma che avrebbe fatto esperienza e portato a compimento il miglioramento di vita sociale che si auspica da tempo. Nei prossimi giorni sarà nominato un commissario per Bisignano.

Ermanno Arcuri