Proseguono i lavori di ristrutturazione della chiesa di Sant’Umile. La chiesa, un monumento, non solo per la comunità bisignanese, lo è anche per gli 800 anni di presenza francescana sul territorio. Il convento è meta di visite guidate, di pellegrini che vogliono pregare e trovare un luogo mistico in cui guardare dentro la propria coscienza. In questo contesto religioso c’è la chiesa che dopo ben undici anni chiusa al culto, finalmente, dall’inizio di quest’anno sono iniziati i lavori interni e presto, si pensa ai festeggiamenti di agosto, la chiesa sarà di nuovo riaperta al culto e completata nella ristrutturazione profonda. Questo è il volere dei frati, il Ministro Provinciale, padre Mario Chiarella, ha sempre perorato questa causa e spesso si reca al santuario di frate Umile per seguire i lavori. La riapertura della Riforma darà nuovo slancio alla comunità molto devota a sant’Umile con la fraternità di Mesoraca, Commenda e Catanzaro che hanno voluto offrire la bellissima vetrata che è stata collocata sulla facciata della chiesa. L’autore di quest’opera è il M° Antonio Cropanese, che ha voluto realizzare l’emblema dell’Ordine dei frati Minori, un esempio ed un messaggio per tuti i devoti. Queste le pagine belle, grazie ai fondi provenienti dallo stesso Ordine, dalla BCC Mediocrati e dal Comune, ma ci si chiede dove sono finiti quei 300 mila euro stanziati dalla Regione Calabria che la Soprintendenza delle Belle Arti di Cosenza doveva amministrare per i lavori mai realizzati. Eppure c’è stato un continuo andirivieni di politici di tutti gli schieramenti proprio sulla Riforma, però a nulla è scaturito la visita di turno, quale il problema irrisolvibile? Intanto si ricorda come per uno smottamento troppo frettolosamente è stata chiusa la stessa chiesa, che nel corso di tutti questi anni non ha subito alcun ulteriore danno se non quello iniziale. Chiusa al pubblico e agli stessi frati ha subito ulteriori deterioramento all’interno.
Ermanno Arcuri