BISIGNANO: INDAGINI IN DIRITTURA D’ARRIVO SUL PROGETTO INAIL DI 4MILIONI E MEZZO DI EURO APPROVATO E MAI FINANZIATO.

I carabinieri della locale stazione hanno acquisito, con decreto dell’autorità giudiziaria, gli atti relativi alla “costruzione dell’edificio adibito a struttura sanitaria assistenziale nel comune di Bisignano” che doveva essere finanziato dall’Inail. Un apposito fascicolo sarebbe stato aperto dalla Procura della Repubblica di Cosenza per accertare se, nella gestione preliminare, il finanziamento non è stato erogato, ci siano state irregolarità. La notizia, trapelata nel corso dei lavori del consiglio comunale, era stata tenuta riservata anche se la documentazione sarebbe stata acquisita oltre un anno addietro e le indagini portate avanti dai Militari dell’Arma, ormai in dirittura d’arrivo.  Al momento non trapelano  altre indiscrezioni sulla natura delle indagini e sulle ipotesi di reato. Sul piano invece amministrativo si apprende che l’attuale amministrazione ritiene l’opera irrealizzabile visto che non è sostenibile la quota parte del 10% sul finanziamento di euro 4.482.960,57 che inciderebbe notevolmente sul bilancio dell’Ente. Per la cronaca c’è da dire che a  Gennaio 2016 arrivava il  risultato positivo espresso dall’apposita commissione di valutazione sul progetto per la “costruzione dell’edificio adibito a struttura sanitaria assistenziale nel comune di Bisignano”, da destinare a residenza sanitaria assistenziale con capacità ricettiva fino ad 80 posti letto, un investimento importantissimo mai gestito dall’ente locale. Il progetto si inserisce nelle “iniziative immobiliari di elevata utilità sociale, valutabili nell’ambito dei piani triennali di investimento dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL)”. La tempistica di realizzazione dell’intervento,  dall’approvazione definitiva, era stimata in circa quattro anni. La struttura era composta dall’aggregazione di quattro nuclei abitati ciascuno da venti ospiti per una volumetria complessiva di circa mc 8.000. Una struttura che avrebbe portato anche l’indotto e che oggi, senza nemmeno essere realizzata e finanziata, si trova sui tavoli della magistratura.

 

                                                                                                                                      Rino Giovinco