BISIGNANO DOMATO UN VASTO INCENDIO CI SONO VOLUTE MOLTE ORE

Sono dovuti intervenire un elicottero ed un canadair nella giornata di venerdì 23 per spegnere un vasto incendio con fiamme che minacciavano le abitazioni. Sembrava una giornata tranquilla, ma quel venticello sin dal mattino faceva presagire che qualcosa sarebbe accaduto, i piromani ne avrebbero approfittato. Infatti, nella tarda mattinata l’incendio inizia ad avere una consistenza tale che il comandante, Francesco Littera, che coordina e guida la Protezione Civile locale, dopo aver arginato come ha potuto con l’autobotte e gli uomini a sua disposizione, ha dovuto chiedere l’intervento di mezzi più appropriati per avere ragione delle fiamme. Da anni questa situazione si ripresenta ad ogni estate e diventa sempre più difficile conviverci, l’intenso fumo crea non poca apprensione tra la gente e lo scorso anno le fiamme hanno causato parecchi danni alle abitazioni. Non c’è stagione estiva senza l’intervento da terra e dal cielo per scongiurare un pericolo che i residenti sottolineano alle autorità, ma che nulla si fa per prevenirne le cause. Gli uomini ed i mezzi intervenuti hanno impiegato parecchie ore per domare l’incendio che si è sviluppato nella zona di Valle Russo, che ogni anno deve registrare la distruzione della vegetazione. L’incendio si propaga in zone dove è impossibile arrivarci con mezzi da terra e quindi si rende necessario l’intervento dell’elicottero che riempie il suo cestello di acqua nella vicina vasca del Mucone, mentre l’aereo dopo aver sparso dello schiumogeno per ritardare le fiamme, scarica acqua in continuazione, alimentandosi nel vicino lago di Tarsia. I bisignanesi non vedono l’ora che passi l’estate, anche perché giorni fa un primo incendio di grosse proporzioni ha richiamato le forze antincendio a valle e precisamente tra i due comuni di Bisignano e Santa Sofia d’Epiro. Ma è più che mai la martoriata cittadina di Sant’Umile a far registrare molti incendi di natura dolosa, lo stesso costone del santuario è stato distrutto dalle fiamme che sono giunte sino al piazzale antistante il convento. In una giornata tra fiamme fumo e paura, raccogliamo la bella espressione di un bambino che guarda con stupore e sbigottito la situazione: “Le piante sopravvissute al fuoco dovrebbero muoversi intensamente al passaggio di chi ha appiccato l’incendio, così si saprebbe chi è il colpevole”. L’innocenza, a volte, può suscitare la consapevolezza che ogni pianta che brucia provoca un danno non solo all’ambiente ma anche all’uomo e se potessero parlare si scriverebbe uno scenario molto diverso. Un plauso va a chi rischia la propria vita sia terra che in cielo, come i piloti che eseguono delle manovre difficili per catapultare sulle fiamme ettolitri di acqua.  

Ermanno Arcuri