BISIGNANO: CONSIGLIO COMUNALE SUL DEPURATORE PRIVATO

Maggioranza e minoranza assieme per dire no al depuratore privato della Consuleco. Lunedì 11 aprile ci sarà la conferenza dei servizi in forma telematica e si saprà se la Regione Calabria intende o meno revocare l’AIA per fermare le ultime sentenze, anche di patteggiamento, che potrebbero ridare via libera al depuratore privato. Sono intervenuti alcuni consiglieri comunali, anche dei cittadini ed esponenti di associazioni ambientaliste per far sentire una voce comune. I bisignanesi non lo vogliono il depuratore privato e se ne faranno carico in tutte le sedi – ha affermato il sindaco Francesco Fucile – perché dopo più di un ventennio è arrivato il momento per chiudere definitivamente l’impianto e pensare a bonificare l’area. Non ci sarà alcuna possibilità di smaltire dal depuratore privato attraverso quello al pubblico, il consiglio comunale all’unanimità hanno deciso a riguardo e non si torna indietro. Qualche polemica è nata tra il consigliere di minoranza Andrea Algieri e l’ambientalista Silvana Astuni, che ha ribadito più volte riguardo agli accertamenti che sono stati fatti e che l’indagine “Arsenico” la dice lunga sull’inquinamento che ha determinato la chiusura da parte della magistratura dello stesso impianto. Inoltre, dalla discussione emerge che c’è un finanziamento per edificare un secondo depuratore comunale che potrebbe essere gestito in cooperativa proprio dagli operai che sono stati licenziati. Il sindaco Fucile, ha tranquillizzato l’uditorio di un consiglio aperto al pubblico, determinandosi come amministrazione a far rispettare la volontà popolare del territorio a vocazione agricolo che non tollera più questa situazione che pregiudica l’attività in un periodo in cui è sempre più difficile esportare prodotti in una globalizzazione che ha ritmi diversi a causa della pandemia e della guerra in Ucraina. E’ intervenuto anche il professore Mario Palermo, ambientalista da sempre e non delle ultime ore che segue la vicenda depurazione in prima linea, manifestando preoccupazione per l’ambiente. Lo stesso primo cittadino Fucile ha asserito che ci vorranno decenni per ripristinare flora e fauna su un territorio aggredito dallo smaltimento altamente inquinante. Ora non resta che attendere la decisione della Regione Calabria riguardo al sito, la comunità di Bisignano è coesa e chiede la revoca definitivamente. Una volta tanto che maggioranza e minoranza seguono una linea comune, è un segnale importante di come non c’è alcuna divisione su questo unico punto all’ordine del giorno che si è reso necessario in previsione della conferenza dei servizi dell’11 aprile.

Ermanno Arcuri