BISIGNANO: CASA DI RIPOSO. PRIMA RIUNIONE DELLA COMMISSIONE ARBITRALE MENTRE PROSEGUE L’INCHIESTA GIUDIZIARIA. INTANTO LUNEDI’ L’AMMINISTRATORE UNICO POTREBBE RASSEGNARE LE DIMISSIONI DALL’INCARICO

Prima riunione  della Commissione Arbitrale chiamata a sanare le controversie nate fra il Comune e la società Partecipata che la gestisce, la “Bisignano servizi srl”. All’arbitrato si è arrivati dopo che  il responsabile del settore dei servizi sociali espletando la sua attività di controllo sulla Partecipata, ha riscontrato “gravi inadempienze”, tanto da avviare “il procedimento di revoca dell’affidamento diretto del sevizio”. Così, alla vicenda giudiziaria e politica che almeno da dicembre scorso sta caratterizzando la “vita” della Casa di Riposo, si aggiunge un allarmante aspetto amministrativo, lo scontro Comune-Società Partecipata, come dire Comune contro Comune. Quella di venerdì è stata una riunione di “insediamento”, servita a legalizzare le rappresentanza. Da qui in avanti saranno acquisiti e discussi gli atti contestati. Dall’aspetto amministrativo a quello giudiziario il passo è breve. I carabinieri, ancora una volta al comune in questi giorni, avrebbero acquisito, con ogni probabilità, gli ultimi atti per permettere al magistrato che sulla casa ha un fascicolo aperto,  di avere una visione chiara prima di emettere “giudizio”. Nel frattempo la gestione della Casa diventa  anche un caso politico: l’assessore ai servizi sociali, oggi ex,  ed un consigliere di maggioranza, oggi assessore,  su un punto specifico posto all’approvazione del civico consesso, si astengono in contrasto col voto della maggioranza mentre su disposizione del sindaco, si registra il cambio di guardia dell’amministratore unico della struttura, Amministratore che, per quanto è dato sapere, lunedì potrebbe rassegnare le dimissioni dall’incarico. Intanto   forse non a caso, lo scorso 29 maggio,  il sindaco, con proprio decreto ha conferito la delega alla Società Partecipata al Consigliere Comunale di maggioranza Antonio Ammirata.  In questo contesto a fine febbraio il consiglio comunale disconosce circa 80mila euro di debiti fuori bilancio che aveva già  riconosciuto.   Lo si ricorderà, sul finire dello scorso anno, il consigliere comunale   Francesco Fucile, non avendo ricevuto gli atti richiesti,   ha firmato un esposto nel quale, nel raccontare i fatti chiede alle competenti autorità di verificare se tanto configura reato. Una vicenda che è andata man mano arricchendosi con atti inviati in Procura ed altri acquisiti attraverso i carabinieri.

                                                                                              Rino Giovinco