BISIGNANO: ATTO VANDALICO AL MUSEO DI ARTE SACRA.

Atto vandalico al museo diocesano di arte sacra. Ignoti, notte tempo, hanno letteralmente strappato dai fermi    il banner in platica affisso all’esterno, che costituiva insegna ed indicazione delle ore e giorni di apertura della struttura. Il banner era fissato all’inferriata d’ingresso del museo ad altezza d’uomo. L’ingresso del museo è provvisto di telecamera e, con ogni probabilità, sarebbe già stato visionato il filmato ma, non è dato sapere, al momento, se la telecamera abbia inquadrato o meno le persone che hanno commesso il fatto o se, visto che erano le tre di notte, siano riconoscibili i loro volti. E’ acclarato che si tratta di un deprecabile atto vandalico visto che non è stato toccato null’altro. La struttura, oltre che di video sorveglianza, è munita anche di adeguato sistema d’allarme. Il museo, ospitato nella ex Chiesa dedicata a San Giuseppe degli Scolopi,  è ubicato proprio ad ingresso del viale Roma ed è stato aperto dopo oltre un ventennio dalla sconsacrazione della chiesa. Conserva opere provenienti dagli edifici di culto di Bisignano, anche se è prevista la custodia di beni sacri oggi ancora conservati nelle chiese dei centri della Valle del Crati e, si spera, anche   tutte quelle opere che ancora sono in mano a privati. Il museo, essendo diocesano, opera sotto la guida e la responsabilità del direttore del museo diocesano di Cosenza tenuto conto che, quello di Cosenza e quello di Bisignano non sono due realtà a se stanti ma un unico progetto diocesano. La convenzione, fra diocesi e comune, per l’apertura del museo è stata firmata il 31 ottobre del 2016 anche se per l’inaugurazione ed il taglio del nastro c’è voluto maggio 2017. Nella convenzione , fra l’altro, è previsto che “il fine primario del museo è la salvaguardia e la fruibilità dei beni culturali e archeologici che costituiscono patrimonio degli Enti Ecclesiastici, delle Parrocchie del territorio e del Comune di Bisignano, in particolare, il Museo è strumento per la valorizzazione dei beni culturali nella ricchezza dei loro significati antropologici, storici, estetici e religiosi”.

                                                                                                                      Rino Giovinco