AL VIA LA 40 EDIZIONE FESTIVAL DELLA CANZONE ARBËRESHE A SAN DEMETRIO CORONE

Tutto è pronto per la 40esima edizione del Festival della Canzone Arbëreshe a San Demetrio Corone. Molte le novità e qualche ritorno al passato. Per la giornata dell’11agosto sono stati invitati tutti i sindaci dei comuni arbëreshe e sono ben 40 come gli anni che compie il Festival, ci sarà anche la presidente della Provincia di Cosenza, Rosaria Succurro e il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto. Serata, quindi, dedicata al confronto sullo stato attuale dell’arberia sulle aspettative di una minoranza linguistica riconosciuta e tutelata dalla Legge nazionale in attuazione della Costituzione, con la partecipazione di tutti i sindaci e altre autorità istituzionali. Nel corso della serata si alterneranno momenti di spettacolo musicale in cui saranno protagonisti anche i bambini, che eseguiranno una selezione dei brani più rappresentativi presentati nei Festival passati. Tramandare la lingua alle nuove generazioni è importante per mantenere viva l’identità culturale. Ma le novità non si esauriscono solo al convegno, ma i prossimi tre giorni (11-12-13 agosto) il “centro di gravità permanente” come cantava il maestro Franco Battiato sarà la cittadina di San Demetrio Corone. Le novità derivano anche dalla politica, perché questo festival è il primo dell’era Madeo sindaco, dopo tanti anni di centrosinistra a governare la città è una lista civica ma che ha molto di centrodestra ad iniziare dallo stesso primo cittadino che in passato si è presentato a concorrere per la Regione Calabria nelle liste di Fratelli d’Italia. Il tema della 40 edizione del Festival della Canzone Arbëreshë è l’ostentazione dell’essere Orgogliosamente diversi. Il concetto di Unione, ha una valenza particolare per una minoranza che, pur subendo le conseguenze della diaspora … “Gjaku ynë i shprishur”, letteralmente: “il nostro sangue sparso”, per oltre cinquecento anni ha saputo preservare e tramandare cultura, lingua e valori della terra d’origine. “Un miracolo di resistenza” per dirla con le parole dello scrittore Carmine Abate, che definisce la lingua arbëreshe “gjuha e zemrës”, la lingua del cuore. Unione come strumento di forza, per ottenere il riconoscimento dei diritti propri di una delle maggiori tra le storiche minoranze etno-linguistiche d'Italia. Il Festival della Canzone Arbëreshë, organizzato dall’Amministrazione Comunale di San Demetrio! Shpirt, Kulturë, the Paqe. Na jemi … Location Corone e dal Comitato Storico, nasce nel 1980 da una felice intuizione dell' Avv. Giuseppe D’Amico per valorizzare e apportare nuova linfa alla lingua arbëreshe; da allora, ogni anno, un’immensa folla si raduna per la serata finale a San Demetrio Corone, quasi a volere rafforzare il legame tra le varie comunità albanofone d’Italia e non solo, tenuto conto delle numerose partecipazioni negli anni di nutrite rappresentanze dall’Albania e dei gemellaggi con altre minoranze linguistiche, quali gli Occitani, i Ladini, i Grecanici, che hanno partecipato come ospiti in più edizioni. Il Festival della Canzone Arbëreshe è integrazione, accoglienza, cultura. Questi valori lo sono da sempre impregnati nelle edizioni che sono diventate storia, ma ancora di più lo sono in un mosaico di nuova costruzione di un’Europa che sta vivendo i suoi momenti peggiori con pandemia e guerra e così il mondo attanagliato dagli stessi problemi e con venti sempre più minacciosi di una nuova guerra nelle acque cinesi. Cornice perfetta del Festival è il complesso del vetusto e glorioso Collegio Italo Albanese di Sant’Adriano uno spazio suggestivo impreziosito dalla Chiesa di Sant’Adriano, vero e proprio gioiello architettonico, il cui nucleo originale fu eretto nel 955 da San Nilo di Rossano, che, certamente, con i suoi tesori rappresenta il più importante monumento della nostra comunità. La quarantesima edizione del Festival della Canzone Arbëreshe si caratterizza per la novità delle tre giornate, nelle quali si alterneranno momenti di dibattito e confronto, attraverso il format del talk show, a momenti di folclore, per concludere l’ultima sera con la gara canora vera e propria. Una kermesse molto complessa ma che si prefigge di andare oltre la musica interagendo con le realtà sociali. Secondo il programma giorno 11 alle ore 18.30, il sindaco Ernesto Madeo accoglierà “Mirë se na erdhët Shën Mitër” nello spiazzo adiacente il complesso del Collegio di San’Adriano i sindaci delle altre comunità arbëreshë, autorità, politiche, imprenditori, studiosi e giornalisti, seguirà visita guidata della Chiesa di Sant’Adriano e del Collegio e Cena in Refettorio. Seguirà alle ore 9,30 l’apertura e visita dell’area espositiva. Vitrinën e Arbërisë / La vetrina dell’Arberia. II Sindaco di San Demetrio Corone taglierà il nastro dell’area espositiva collocata nello spazio interno del Chiostro di Sant’Adriano, negli stand ad ogni comune sarà data la possibilità di promuovere il proprio territorio con video, degustazioni ed esposizione delle proprie eccellenze, dall’artigianato all’enogastronomia, al turismo. Alle 20 la cena e alle ore 21 Konferencë/ Covegno, Talk Show: “Baske jemi m’t fort. Approfittando della presenza in loco di sindaci, politici, imprenditori e autorità si farà il punto sullo stato attuale dell’Arberia, sulle aspettative di una minoranza linguistica riconosciuta e tutelata dalla Legge nazionale in attuazione della Costituzione Nel corso della serata si alterneranno al talk momenti di spettacolo musicale in cui saranno protagonisti anche i bambini che eseguiranno una selezione dei brani più rappresentativi presentati al Festival nel corso degli anni. I piccoli cantanti potranno esibirsi anche insieme ad ospiti adulti, come ad esempio l’interprete originario del brano proposto. Attraverso la musica e il canto i bambini saranno stimolati ad esprimersi in arbërisht, prendendo dimestichezza con suoni e accenti di una lingua sempre meno diffusa nelle case. Tramandare la lingua alle nuove generazioni è estremamente importante per mantenere viva la nostra identità di minoranza. Nella giornata del 12 sarà in evidenza il folklore ““Tra musica, folclore e storia”.  Una grande sfilata dei gruppi folcloristici dei paesi albanesi porterà suoni e colori per le vie del paese, uomini e donne col costume tradizionale uniti dal fazzoletto celebreranno le Vallje, accompagnati dai ritmi delle melodie arbëresche antiche e moderne. Nell’ambito di questa grande sfilata si celebrerà il 560° anniversario della spedizione militare di Skanderbeg in Italia. Alla testa del corposo corteo un cospicuo gruppo di cavalieri in costume capeggiati dal Castriota faranno rivivere per una giornata il mito del grande condottiero Albanese. Non solo musica, canzoni, ma anche rievocazione storica e tanto altro ancora per rendere i tre giorni interessanti. Sarà, quindi, un Festival molto diverso dal solito perché le varianti sono molteplici come lo steso assessore delegato alla cultura, Emanuele D’Amico, tiene a precisare, perché questo appuntamento annuale si vuole rendere in un crescendo si alto livello. Alle ore 21.30 esibizione gruppi folcloristici arbëreschë ed anche di gruppi di altre minoranze, che porteranno in scena le danze ed i canti tradizionali. Per sabato13 agosto 2022 la serata finale è dedicata alla gara canora, i cantanti finalisti, al massimo 16 eseguiranno le loro performance, saranno quindi giudicati da una giuria tecnica e da una giuria festival nominate entrambe dal Comitato Organizzatore. Nel corso della serata saranno premiate le prime tre canzoni classificate, saranno inoltre consegnati il Premio della Critica Avv. Giuseppe D’Amico ed il Premio Pino Cacozza alla al miglior testo in gara. La canzone prima classificata riceverà un premio in denaro di € 3.000,00, la seconda classificata riceverà un premio in denaro di € 2.000,00 e la terza classificata riceverà un premio in denaro di € 1.000,00. Ad organizzare l’evento è il Comune di San Demetrio Corone, con il supporto organizzativo del Comitato Festival, il direttore artistico Lello Pagliaro. Un modo nuovo e più impegnativo di organizzare l’appuntamento con qualche velo di polemica, visto che il presentatore per antonomasia da ben 39 anni, il professore Gennaro De Cicco, che ha diretto il festival per anni e scritto anche un libro che ne racconta la storia, non farà parte di questa vetrina 2022. Sul manifesto si legge “Noi siamo…Spirito, Cultura e Pace!”, la kermesse canora ha il patrocinio della Regione Calabria e della Provincia di Cosenza.

Ermanno Arcuri