54ESIMA GIORNATA MONDIALE DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI

Come ogni anno i giornalisti iscritti all’Ordine si ritrovano a festeggiare il nuovo anno con l’invito da parte del Vescovo di seguire e condividere la Santa Messa dedicata alla memoria del patrono “San Francesco de Sales”, protettore di chi fa comunicazione. Per meglio iniziare il 2020, al Duomo di Cosenza si ritrovano giornalisti e l’associazione sordomuti, anche loro hanno come protettore lo stesso santo. L’occasione è la preghiera per la 54esima giornata mondiale delle comunicazioni sociali, lo stesso Arcivescovo Mons. Francesco Nolè, nella sua omelia ha puntualizzato l’importanza di fare vera comunicazione, rispettando il criterio di salvaguardare la dignità delle persone, raccontando le storie sia di cronaca, ma anche quelle belle pagine che sono un toccasana per la società in cui viviamo sempre più priva di veri valori. S.E. Francesco Nolè, sottolinea l’importanza dell’informazione, stimola la credibilità degli operatori del settore di non essere di parte, ma dare visibilità a ciò che succede nella maniera più cristallina. Sulla stessa linea è stato l’intervento del presidente dell’Ordine dei Giornalisti Regionali, Giuseppe Soluri, che ha rimarcato quanto è essenziale dare la giusta informazione, rispettando la personalità di ognuno e ribadendo il concetto di informazione libera. Alla preghiera si sono uniti anche i presenti che fanno parte dell’Ente nazionale sordomuti sezione di Cosenza, che hanno potuto seguire ogni momenti grazie a chi traduceva attraverso i segni tutte le parole dette e le emozioni. Alla fine una bella fotografia con tutti e la scoperta di avere come protettore lo stesso santo, che ha raccolto un bambino sordomuto accogliendolo fra le sue braccia e comunicando nel periodo in cui ha vissuto anticipando di molto come fare giornalismo. La preghiera recitava così: “O Maria, donna e madre, tu hai tessuto nel grembo la Parola divina, tu hai narrato con la tua vita le opere magnifiche di Dio. Ascolta le nostre storie, custodiscile nel tuo cuore e fai tue anche quelle storie che nessuno vuole ascoltare. Insegnaci a riconoscere il filo buono che guarda la storia. Guarda il cumulo di nodi in cui si è aggrovigliata la nostra vita, paralizzando la nostra memoria. Dalle tue mani delicate ogni nodo può essere sciolto. Donna dello Spirito, madre della fiducia, ispira anche noi. Aiutaci a costruire storie di pace, storie di futuro. E indicaci la via per percorrerle insieme”.

Ermanno Arcuri